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Alimentazione nel Triathlon
Inserito il 17 gennaio 2004 alle 18:36:05 da Redazione Minerva.

Alimentazione nel Triathlon

Una alimentazione adeguata ad atleti di alto livello richiede che vengano considerati molteplici aspetti che possono influenzare notevolmente la prestazione di gare e decidere così del successo di un atleta. Uno dei principali aspetti dell'alimentazione degli atleti, il cui significato era già conosciuto sin dalle prime gare di atletica dell' antica Grecia, è rappresentato dal maggiore fabbisogno energetico. Chi è sottoposto ad intensi sforzi fisici necessita di un apporto energetico superiore rispetto ai soggetti sedentari. Negli adulti non sportivi il consumo di energia si aggira intorno alle 2000 - 2800 kcal al giorno. Nell'attività sportiva di allenamento e di gara il fabbisogno energetico giornaliero aumenta di 500 - 1000 kcal/ora in relazione alla forma fisica, alla durata, al tipo e all'intensità dell'attività sportiva. La dieta dovrebbe essere equilibrata per quanto riguarda i macronutrienti (carboidrati, grassi e proteine) ed i micronutrienti (vitamine, sali minerali ed oligoelementi), in modo da compensarne le perdite ed il consumo, ma ciò non è sempre facile. Alcune attività sportive richiedono enormi sforzi dell'organismo. Durante una gara di Triathlon si consumano circa 2500 - 3000 kcal; a seconda del tempo di gara uno sportivo di livello non agonistico può consumare circa 700 kcal/ora ed un atleta ben preparato 1500 kcal/ora. In una corsa ciclistica professionistica come il "Tour de France" vengono bruciate circa 6500 kcal al giorno che possono aumentare a 9000kcal se la tappa prevede una scalata ad un passo di montagna. Compensare un consumo energetico così elevato per ogni atleta che partecipa ad una simile competizione, è un problema, in quanto i processi di digestione e di assorbimento vengono alterati durante attività fisiche estreme. E queste difficoltà non si manifestano solo in situazioni di gara; il consumo energetico raggiunge valori così elevati anche in giornate di allenamento molto intenso. In queste situazioni molti atleti tendono ad assumere alimenti molto energetici tra i pasti principali, che però solitamente contengono poche proteine ed oligoelementi. Ciò può portare ad una dieta poco equilibrata. La soluzione del problema va cercata in una dieta più adeguata alle esigenze ed in una corrispondente scelta degli alimenti e delle bevande. Nella pratica degli sport di resistenza, ed il Triathlon è sport di eccellenza, l'organismo utilizza le sue riserve di glicogeno e di lipidi. Inoltre, in seguito a processi meccanici e metabolici di stress, vengono demolite piccole quantità di proteine funzionali (nel fegato, nel tratto intestinale e nella muscolatura). Tali perdite devono essere compensate mediante assunzioni delle necessarie sostanze nutritive. Contemporaneamente si produce calore, che viene in gran parte eliminato per traspirazione ed evaporazione; di conseguenza si produce una perdita di liquidi e di elettroliti. Forti perdite di sudore possono danneggiare la salute, poiché una grave disidratazione pregiudica la circolazione del sangue e l'eliminazione di calore causando esaurimento da calore e da collasso. Un'insufficiente reintegrazione di carboidrati potrebbe causare ipoglicemia, fatica centrale ed esaurimento. Una scarsa compensazione proteica comporta invece un bilancio negativo dell'azoto, dovuto alla perdita di proteine, con conseguente peggioramento del rendimento. Questi dati dimostrano che occorre coprire l'aumento del fabbisogno alimentare dipendente dall'attività fisica quotidiana. Tale fabbisogno, come già detto, è in relazione con le modalità, intensità e la durata dello sforzo fisico tenendo conto di questi fattori, soprattutto nelle fasi di preparazione alla competizione e in quella di recupero, possono essere realizzate specifiche misure nutrizionali e diete appropriate. Sarebbe erroneo pensare che tali problemi e le misure corrispondenti riguardino solo atleti di altissimo livello. A parità di carico di atleti meno allenati hanno una maggiore sudorazione, utilizzano maggiore quantità di carboidrati quali substrato per il lavoro muscolare, ossidano e catabolizzano più proteine ed infine recuperano più lentamente. Per questo motivo, le regole concernenti l'allenamento ed il carico, cosi come le misure dietetiche e l'utilizzazione di sostanze nutritive specifiche e delle bevande, non dovrebbero presentare fondamentali divergenze tra queste due categorie di atleti. Quindi una adeguata alimentazione è di importanza fondamentale per il mantenimento di un corretto stato nutrizionale dell'atleta, concorre ad ottimizzare il suo rendimento, facilita un recupero adeguato riducendo i rischi per la salute.
Dott. Alessandro Bomprezzi

  Linee guida per l'alimentazione dello sportivo >>

 
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