Primo fondamento: Mediante una ricorsa estremamente precisa ed in accelerazione progressiva, si deve essere nella condizione di anticipare negli ultimi passi un'esatta imbucata dell'asta in modo che il corpo dell'atleta si possa trovare, in forte tenuta delle braccia, completamente dietro l'attrezzo, il più distante possibile, il ginocchio libero flesso in direzione avanti, non verso l'alto.
In tal guisa sarà possibile trasferire all'asta tutta l'energia cinetica sviluppata in rincorsa e consentire quindi che tale energia sia dall'asta restituita successivamente in favore della proiezione verso l'alto del corpo del saltatore.
Secondo fondamento: Nell'attimo del raddrizzamento dell'asta va inserita la proiezione rapida e potente verso l'alto delle anche dell'atleta che in precedenza si era disposto in raccolta rovesciata con braccia tese a lato dell'attrezzo adeguatamente "caricato".
In questa fase, da considerare cruciale ai fini della riuscita del salto, tutto sta nel saper cogliere l'attimo fuggente del raddrizzamento dell'asta per aggiungere al raddrizzamento dell'attrezzo la proiezione in alto, prima delle anche, colle braccia ancora distese, e subito dopo, in fulminea successione, la tirata delle braccia da parte dell'atleta sì che egli possa passare dalla sospensione all'appoggio spinta verso l'alto, evitando, con impegno massimale del corpo in tensione, la "caduta" dei piedi verso il basso.